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PARROCCHIA

SANTA MARIA MADDALENA

RAMPAZZO

LA COMUNITÀ DI RAMPAZZO

ORIGINE DEL PAESE

L'origine del paese di Rampazzo risale a prima dell'anno 1000. Uno dei primi documenti storici che parlano del paese risulta essere il CODICE ECCELINIANO del 1213 in cui vengono nominati i castellani di Rampazzo. Un altro documento storico in cui compare Rampazzo è il REGESTUM POSSESIONUM COMUNIS VINCENTIE del 1262 come pure il RATIONES DECIMARUM del 1297-1303 in cui viene tra l'altro nominata questa località (Rampacium) soggetta alla riscossione della Decima da parte della Chiesa
L'origine del nome Rampazzo probabilmente deriva da un'antica parola dialettale tedesca “Rain-Pass” che significa passaggio sull'argine.
Nel IX secolo la diffusione del Monachesimo in Europa e nel nord Italia vide la presenza dei monaci benedettini nelle nostre terre come riferimento essenziale di evangelizzazione e civilizzazione; sotto la loro guida le popolazioni locali impararono a prosciugare e bonificare le paludi, a coltivare la terra, a tracciare nuove strade e in alcuni casi a leggere e scrivere.
Nel 1400 il territorio di Rampazzo si presentava in parte paludoso con la presenza di acquitrini dato che i corsi d'acqua non correvano dentro argini ben definiti. Successivamente questi furono canalizzati per portare l'acqua nei campi e far girare le pale dei mulini che si trovavano lungo il loro corso e la selva boschiva resa terreno coltivabile.

 

RAMPAZZO E LE SUE CHIESE

Nel 1400, in contrà San Fermo (ora via Capilane), c'era una piccola chiesa medioevale dedicata a San Fermo e Rustico; annessi al tempietto c'erano la sacrestia e il campanile con un campana.
Questa chiesa fu demolita nel 1869 e con i materiali derivati dalla demolizione fu costruita la “casa del cappellano” oggi bar e aula polifunzionale.
Sempre nel documento storico R. Decimarum (1297-1303) si fa anche riferimento alla chiesa di San Marcello; probabilmente essa era una piccola cappellina che un tempo esisteva oltre il Castello in direzione sud-est verso il paese di Santa Maria

 

LA CHIESA PARROCCHIALE

Nel 1504 Gaetano Thiene appena laureato a Padova lasciò la città e si trasferì nella tenuta di famiglia presso Rampazzo. É qui che maturò l'idea di erigere una cappella per istruire la popolazione locale alla fede cristiana.
Come detto a Rampazzo c'era già una chiesa (San Fermo) ma era troppo lontana dal castello dei Thiene e il curato veniva saltuariamente a ufficiare le celebrazioni. Per questo Gaetano assieme al fratello Gian Battista decise di iniziare l'opera. Il 10 giugno 1505 fu la data presunta della conclusione dei lavori della cappella dedicata a Santa Maria Maddalena.
La chiesa occupava l'area dell'attuale presbiterio, era molto più bassa, il pavimento era in terra, aveva delle finestre con vetri, l'occhio sopra la porta d'ingresso, non si conservava l'Eucarestia.
Nel 1704 i conti Michele e Giacomo Thiene furono i fautori del primo ampliamento, che comprendeva la costruzione del coro con l'altar maggiore e gli altari dedicati a San Gaetano e alla Vergine col prolungamento della navata centrale, la cupola e il campanile “vecchio”.

1925: costruzione campanile nuovo (l'attuale).
1932: ampliamento navate laterali, innalzamento tetto presbiterio, cappellina San Gaetano e San Fermo, demolizione campanile vecchio.
1988: Intervento di restauro generale grazie al parroco di allora don Luigi Pietribiasi.

 

OPERE PITTORICHE CONSERVATE NELLA CHIESA PARROCCHIALE

  • Tela di Giambattista Tiepolo: L'Apoteosi di San Gaetano Thiene (1757) è l'opera pittorica più preziosa della Chiesa parrocchiale.
    Quest' opera è da considerarsi un Ex VOTO, infatti osservando la tela in basso a sinistra vediamo raffigurata la chiesa settecentesca e la rappresentazione di un miracolo accaduto durante i lavori di ampliamento del 1700, quando un operaio, cadendo accidentalmente dall'impalcatura, riuscì a salvarsi la vita invocando la grazia di San Gaetano.
    Un altro particolare è lo sguardo del Santo rivolto verso l'alto unito all'indice della sua mano che puntando verso il basso indica ai fedeli la sua intercessione per noi presso Dio.Pala dell'Altare Maggiore raffigurante Gesù risorto che appare a Santa Maria Maddalena (di Alessandro Maganza)
  • Tela nella cappellina del Fonte Battesimale anch'essa della scuola del Maganza raffigurante la Maddalena penitente.
  • Nella cappellina di San Gaetano sono conservati alcuni oggetti preziosi che la tradizione vuole siano stati usati dal Santo, come l'inginocchiatoio, la lampada ad olio e la trave detta “del miracolo”.

 

VITA DI SAN GAETANO THIENE

San Gaetano Thiene nacque a Vicenza nel 1480. Laureatosi in giurisprudenza all'Università di Padova, si trasferì a Roma dove da Giulio II fu annoverato tra i Protonotari Apostolici.
Ordinato sacerdote, celebrò la prima Messa in S. Maria Maggiore e nel Natale del 1517 fu confortato da una visione della Vergine SS.ma che gli pose tra le braccia il Bambino Gesù.
Animatore degli Oratori del Divino Amore, fondò a sue spese gli ospedali degli Incurabili a Vicenza e Venezia così da essere definito da Papa Pio XII “Instancabile apostolo del Divino Amore e campione insigne di cristiana carità”.
Sul modello della vita apostolica fondò a Roma il 14 settembre 1524 l'Ordine dei Chierici Regolari (Teatini).
Morì a Napoli offrendo la sua vita per la pace della città in lotta fratricida, il 7 agosto 1547.
Il suo corpo si venera nella Basilica di San Paolo Maggiore.
È invocato dai fedeli come“Padre di Provvidenza”.

 

PREGHIERA A SAN GAETANO

Dio onnipotente ed eterno,
che hai dato a San Gaetano
una ammirabile fiducia nella tua Provvidenza,
un pieno distacco dalle cose della terra
e una ricchezza di doni celesti,
concedi a noi che invochiamo la sua protezione,
di sperimentare l'aiuto della tua Provvidenza
e di tendere senza impedimenti alle realtà eterne.
Amen.

INDULGENZA

Il giorno 7 agosto, nella ricorrenza della morte di San Gaetano Thiene, è possibile ottenere l’indulgenza plenaria nelle Chiese “Teatine” (come ad esempio nella Chiesa di San Gaetano dei Padri Teatini in corso Palladio a Vicenza) e in altre che abbiano chiesto e ottenuto l’autorizzazione. L’indulgenza è ottenibile alle solite condizioni: confessione entro 7 giorni dalla ricorrenza della festa, Comunione eucaristica, recita del Padre Nostro, Credo e una preghiera secondo le intenzioni del Papa.

 

Bibliografia

 

Denis Savegnago, Rampazzo, il suo tempo, la sua storia, 2007

 




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