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PARROCCHIA DI SANTA MARIA

LA CASA PER DISABILI IL SOGNO

 

In un antico fabbricato in via Venezia a Santa Maria, è stato realizzato ‘il sogno" di poter ospitare e aiutare alcuni disabili del nostro territorio. Il casolare, tipico veneziano di fine seicento, fu proprietà dei nobili Colleoni di Ravenna il cui stemma si può vedere ancor oggi incastonato su di una parete esterna. Si tratta, come c’informa il cav. Italo Martini cultore di storia locale, degli stessi proprietari del castello che si trova in centro a Thiene. Questi vendettero nel 1896 il casolare a Luigi Giovanni Monti erede dello scultore Matteo Monti, già al servizio degli stessi nobili avendo scolpito il sarcofago per la figlia Teresa, morta a Bergamo nel 1842. Una lapide posta sotto il portico della casa recitava: Monti Luigi Giovanni, questa possessione per sé ed eredi, acquistò. A.D. MDCCCXCVI. Per inciso era già presente la piccola statua in pietra dedicata a Sant’Antonio, in una nicchia posata sulla parete in prossimità del portico d’ingresso.
 CASCINAFabbricato e campi furono dati in affitto alla famiglia Sesso (I vecchi con tre figli maschi e tre femmine). Pietro Sesso, uno dei figli, oggi quasi centenario, ricorda il padrone Monti vestito in orbace (la divisa dei caporioni fascisti di allora) quando era in visita alla proprietà. Come spesso è successo nelle campagne, fittavoli e mezzadri si sono trasformati in paroni acquisendo la proprietà offerta dai possessori non più interessati, per i più svariati motivi, alla conduzione. E fu il caso di Luigi Sesso, fratello di Pietro che acquistò questi beni (1933). Il fabbricato da allora, fu individuato come Casa Sesso. Andando con la storia verso i giorni nostri, troviamo questaLA CASA ‘casa’ occupata da Giacinto Spiller, presenza giustificata in base ad un preliminare di compravendita con la società ‘Castello srl’ per il quale aveva versato un acconto di sessanta milioni.
Con l’approvazione del piano di lottizzazione ‘San Daniele’ (delibera consiliare n. 76 in data 21 marzo 1990) il Comune di Camisano acquisì, a titolo gratuito, dalla ditta lottizzante ‘Consorzio Area Produttiva – San Daniele’, quattro campi sui quali insisteva la casa abitata dallo Spiller. E questo fu un problema che si presentò agli amministratori di allora perché il signor Spiller non voleva lasciare libera la casa. Una Successiva delibera (n. 64 del 23 luglio 1996) decise l’approvazione del collaudo delle opere di urbanizzazione ‘San Daniele’ e confermò l’acquisizione delle aree pubbliche e le relative opere. Successivamente si precisò che l’acquisizione era subordinata espressamente al trasferimento degli immobili dovuti al Comune liberi da persone e cose (delibera n. 52 del 25 luglio 1997). La controversia era tra la ditta lottizzante ed il signor Spiller. Comunque l’Amministrazione si tutelò con una polizza fidejussioria di mezzo miliardo assicurandosi anche che oneri legali e indennità eventuali dovute allo Spiller, affinché lasciasse libera la casa, sarebbero stati a carico della ditta lottizzante (delibera n. 12 del 6 marzo 1998).
L’Amministrazione, per dichiarazione del sindaco Franco Daddelli, nella seduta di quel giorno affermò di voler definire al più presto la vicenda, perché era già stata individuata una destinazione di pubblica utilità da attribuire al fabbricato in questione. Per la precisione l’Amministrazione intendeva usare questo bene come sede per la nuova associazione “proviamo per l’handicap” e consentire in questo modo l’avvio della cooperativa progettata dalla stessa. Qualche tempo dopo, Giacinto Spiller, accordatosi con la ditta lottizzante, lasciò finalmente libera la casa e così prese l’avvio del progetto annunciato dal sindaco. Oggi, grazie all’associazione Proviamo insieme per l’handicap e alla sensibilità del Comune che ha concesso l’uso in comodato del fabbricato per trent’anni, la struttura è stata recuperata grazie al lavoro dei soci che vi hanno lavorato continuativamente dal 2002 al 2004. Molte sono state le iniziative, anche a Santa Maria, per contribuire alle spese e non c’è stato bisogno di stimolare la gente perché la generosità e la partecipazione sono state sempre di larga misura.
  L’inaugurazione avvenne sabato 16 ottobre 2004 alla presenza di autorità e popolo con la benedizione di don Giovanni Migliorini, in quella che fu l’ultima sua apparizione nelle cerimonie in pubblico. Presidente dell’associazione è Bruno Fanin che ha realizzato, come dice, il sogno che aveva nel cassetto, naturalmente grazie a tante persone di buona volontà. La gestione attuale è compito della cooperativa Il Nuovo Ponte di Vicenza e cura l’assistenza, oltre che dei nostri ragazzi disabili, anche di quelli di Grisignano, di Montegalda, di Grumolo delle Abbadesse, in pratica di tutto il distretto est e che prima dovevano ogni giorno recarsi in quello ovest, molto più lontano.




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