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STORIA DELLA PARROCCHIA

DI SANTA MARIA

Le origini antiche della Parrocchia di Santa Maria di Camisano

La fede cristiana giunge a Vicenza
Primi luoghi di culto mariano
La Pieve di Santa Maria
I parroci a Santa Maria

 

  • La fede cristiana giunge a Vicenza
         Una delle strade più antiche del territorio vicentino è stata la Postumia, la grande arteria iniziata negli anni 148-147 a.C. che collegava Genova con Aquileia, corrispondente al Decumanus maximus. La strada attraversava la Cisalpina e l’antica Vicetia prima di arrivare ad Aquileia. Da questa città, allora Municipium romano e per la stessa strada, la fede cristiana giunse a Vicenza, grazie a viaggiatori, militari, commercianti che avevano avuto frequenti contatti con l’Oriente cristiano. La prima chiesa fu costruita nel IV secolo in un’area cimiteriale romana e all’inizio del V secolo fu sostituita da una basilica, tripartita e preceduta da un maestoso nartece e dotata di un grande battistero. Fu aggiunto poi un monumentale sacello martiriale, denominato Martyrion. E’ tuttora visibile alla destra della zona absidale ed è uno dei pochi manufatti salvatisi dal saccheggio degli Ungari nell’899 e dal terremoto del 1160. 

 

  • Primi luoghi di culto mariano
    La devozione a Maria fu sancita nel V secolo con la dedicazione del sacello martiriale a S. Maria Mater Domini. La comunità intese onorare così la Madonna, in ossequio al Concilio di Efeso (431) che ne aveva confermato la maternità divina. Possiamo così affermare che la culla del culto mariano fu a S. Felice. Successivamente, lo sviluppo si ebbe con la dedicazione della Cattedrale cittadina alla Vergine Annunciata (VIII secolo) che diventò il più grande e antico monumento mariano della diocesi. Da questo derivò il culto della Vergine con la dedicazione alla Madonna di quasi tutte le Pievi sparse nel territorio vicentino che, grazie anche alla benevolenza degli ultimi re longobardi convertiti al cristianesimo, ben presto ramificò in Europa.
    La Pieve ripeteva il titolo della chiesa cattedrale quasi a rilevarne la filiazione e la dipendenza e segnava il lento diffondersi del cristianesimo dalla città alla campagna.
    Tra le prime Pievi ci fu quella di Santa Maria di Camisano e il suo patrimonio si costituì incorporando i fondi rurali della religione pagana incrementato da donazioni di privati e anche da elargizioni imperiali. La Pieve fu per circa 300 anni l’unico edificio sacro di questo territorio diventando una pietra miliare nella storia di Camisano Vicentino.
    In quel periodo la Chiesa andò organizzandosi seguendo l’ordinamento amministrativo romano: la Diocesi, come provincia (municipium), la Pieve, come comune (pagus) e la chiesa minore, come frazione (vicus). Santa Maria era un pagus, capoluogo di più frazioni.

 

  • La Pieve di Santa Maria
    Santa Maria era abitata fin dal 700 a.C. da cacciatori e pescatori, gli Euganei, cui seguirono i Veneti o i Paleoveneti che ben presto s’integrarono pacificamente con Roma diventandone cittadini.
    I primi sacerdoti e missionari giunti in questo villaggio, costruirono un primo sacello sull’area di un tempietto pagano già esistente fin dal 40 a.C. dove erano venerate Diana, Venere ed Iside. A quel tempo il territorio era tutto boschi e paludi e scorrazzavano i lupi. Ce n’erano anche a Vicenza: lupi affamati scendevano da Monte Berico e attraverso porta Lupia si aggiravano in Campomarzo.
    Caduto l’impero romano con l’invasione dei barbari, si avvicendarono le dominazioni degli Ostrogoti con re Talarico e quelle bizantina e longobarda. La Chiesa mantenne però l’organizzazione del preesistente ordinamento amministrativo romano.
    Nel 540 d.C. fu costruita una piccola Chiesa, la Pieve dedicata alla Madonna la cui devozione era molto sentita dalle Comunità primitive, spinte anche dai concili di Efeso (431 d.C.) e Calcedonia (451 d.c.), che ne avevano sancito la maternità e la verginità divina.
    Il patrimonio della Pieve si costituì incorporando fondi rurali provenienti da donazioni di privati e anche da elargizioni imperiali. Essa operava entro i confini del preesistente pagus romano e per circa 300 anni la Pieve restò l’unica Chiesa di questo territorio. Nel 700 cominciarono a sorgere nel territorio altre cappelle minori come quelle di S. Nicolò e S. Daniele di Camisano, S. Marcello di Rampazzo, S. Zaccaria di Gaianigo, S. Pietro di Grossa, S. Leonardo di Bevadoro, la Domus Templi di Bevadoro, S. Martino di Poiana di Granfion e ancora piccoli oratori sparsi nella campagna. I sacerdoti di Santa Maria cominciarono allora a spostarsi ad officiare anche in queste cappelle dipendenti che tali rimarranno per secoli.
    Nell’800, a qualche chilometro da Santa Maria, all’interno di un agglomerato di case, un piccolo pagus romano che diventerà il centro di Camisano, sorse la chiesetta di S. Nicolò e nel 1200 quella di S. Daniele sita nei pressi della Poinetta, demolita però nel 1744 per allargare S. Nicolò. Santa Maria riscuoteva la decima mentre le cappelle dipendenti il quartese. Il primo parroco conosciuto, chiamato allora archipresbiter, fu un certo Bonifacius nel 1297, il suo chierico era Monteranico. I preti si chiamavano prè e poi con l’evolversi del linguaggio anche curato, piovano  o arciprete e successivamente con l’influenza spagnola (1600) don e poi anche abate.
    Oggi, appena si entra nella Chiesa di S.Nicolò in Camisano, sulla destra in alto, si può notare una lapide di marmo con i nomi a caratteri bronzei dei vari pastori di questa Chiesa, anche se c’è da dire che i primi, almeno fino al 1540, risiedevano a Santa Maria

 

  • I parroci a Santa Maria
    Dopo il Ripristino della Parrocchia di Santa Maria del Rosario avvenuto nel 1954 e sancito ufficialmente dall’abate Biagio Dalla Pozza, l’8 maggio 1955, nella sua qualità di Vicario Foraneo, in virtù del decreto n. 17/54 del 18 dicembre 1954, entrava in possesso della Chiesa e del beneficio parrocchiale di Santa Maria in Camisano il M.R. Sac. Don Stefano Perin, già curato fin dal 1911. Pertanto dal ripristino della parrocchia ad oggi (2010), i parroci sono stati:
    • Perin don Stefano, nato a Pianezze San Lorenzo (VI) il 25 dicembre 1877. Ordinato sacerdote il 26 luglio 1903. Curato a Santa Maria dal 18 marzo 1911 al 17 dicembre 1954. Parroco dal 18 dicembre 1954 al 22 novembre 1965, data della sua morte.
    • Nel 1966 la parrocchia fu retta per sei mesi dal vicario economo don Luigi Rovea, già presente a Santa Maria come cappellano dal 1956 e per sei mesi, con lo stesso titolo, da don Giovanni Baraldi, nell’attesa della nomina ufficiale a parroco da parte del vescovo mons. Carlo Zinato, impegnato a Roma nel Concilio Ecumenico Vaticano Secondo.
    • Baraldi don Giovanni, nato a Cologna Veneta (VR) l’8 aprile 1925. Ordinato sacerdote il 27 giugno 1948. Parroco dal 15 gennaio 1967 al 30 agosto 2000.
    • Migliorini don Giovanni, nato a Quinto vicentino (VI) il 28 novembre 1932. Ordinato sacerdote il 22 giugno 1957. Parroco dal 1° settembre 2000 al 23 dicembre 2004, data della sua morte.
    • Piccoli don Domenico, nato a Brognoligo di Monteforte d’Alpone (VR) il 14 agosto 1938. Ordinato sacerdote il 24       giugno 1962. Parroco dal 20 febbraio 2005 al 31 agosto 2010.
    • Zilio don Claudio, nato a Bassano del Grappa (VI) il 7 dicembre 1963. ordinato sacerdote il 29 maggio 1988. Parroco dal 1° settembre 2010.



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