“Unità Pastorale”:

un termine riecheggiato in momenti diversi nei Consigli Pastorali Parrocchiali di ciascuna delle tre parrocchie. Fino a che la prospettiva era lontana il termine sembrava innocuo, al punto che non si sentiva la necessità di approfondirlo, ma da quando ha cominciato a riguardarci da vicino abbiamo cominciato a guardarlo con timore, qualche sospetto, temendolo come una minaccia. Cosa significa? Cambierà qualcosa? E subito è salita la preoccupazione; qualcuno ha pensato al peggio: si chiude la chiesa, non c’è più il parroco,…

Si tratta di una realtà che si va diffondendo. Attualmente, nel Vicariato di Camisano, quasi tutte le parrocchie sono unite in Unità Pastorali: U.P. di Bevadoro – Campodoro – Poiana di Granfion; U.P. di Gaianigo – Grantortino – Gazzo – Grossa – Villalta; U.P. di Torri di Quartesolo – Lerino – Marola.

L’ultimo Sinodo diocesano (1987) definiva così le Unità Pastorali: “una piccola zona della diocesi nella quale si iscrivono più parrocchie aggregate tra loro pastoralmente e servite da alcuni presbiteri, che facciano possibilmente vita comune e siano gradualmente corresponsabili delle parrocchie costituenti l’Unità Pastorale”.

La nostra Unità Pastorale coinvolge le parrocchie di Camisano – Rampazzo – S.Maria (in pratica il comune di Camisano). Ciascuna mantiene la propria identità e autonomia; nessuna viene assorbita dalle altre. È necessario che ognuna (piccola o grande che sia) si impegni a camminare in unità con le altre. I parroci per primi, cercano di dare l’esempio, facendo vita comune. L’U.P. non è già fatta, ma la stiamo costruendo insieme, giorno dopo giorno. Il contributo di ciascuno è importante: nessuno creda che quanto stiamo vivendo non lo riguardi o di non aver nulla da dare.

… E non dimentichiamoci di pregare perché anche questi cambiamenti siano occasione di crescita nella fede e come comunità cristiana.